Ottaviano Nelli 

Artista, politico, uomo di corte protagonista del Gotico Internazionale nel cuore dell'Appennino

Lezione della Prof.ssa Nadia Spogli

15 dicembre 2021

Le fonti archivistiche eugubine nominano per la prima volta Tavianus Martini Nelli del quartiere di San Pietro il 29 Aprile 1400, quando viene eletto console per il bimestre successivo di maggio-giugno. Tenendo conto che per norma statuaria l’eleggibilità richiedeva trenta anni di età, questo particolare ci porta non solo a situare la data di nascita intorno al 1370 ma a precisare meglio il contesto storico-sociale nel quale si sviluppò la sua giovinezza e maturò la sua arte.

Il 1400 segna, secondo i critici, la prima svolta artistica; è chiamato a Perugia dai Camerlenghi della città a dipingere alcuni stemmi di Gian Galeazzo Visconti sulle porte del palazzo dei Priori, di quello del Camerlengo e delle Sala delle Udienze. La sosta perugina riesce ad allargare la sua visione provinciale per mezzo delle relazioni con il senese Taddeo di Bartolo e Cola Petruccioli. A queste esperienze il Nelli fa seguire un periodo di peregrinazioni umbro-marchigiane nel corso delle quali matura la sua vocazione al gusto internazionale: Fabriano, San Severino, Orvieto vengono ritenute tappe ideali di questo itinerario.

Frutto delle conoscenze acquisite, presente a Gubbio nel 1403, esegue l’affresco della Madonna del Belvedere in Santa Maria Nuova, sulla quale convergono unanimi giudizi di plauso per la raggiunta padronanza del colore e della forma, ritenuto da tutti un capolavoro del Gotico Internazionale. Per molti secoli si è pensato che i personaggi inginocchiati ai piedi della Madonna fossero membri della famiglia Pinoli. Oggi, alla luce di una nuova analisi e riprese a fluorescenza ultravioletta, ci è consentito leggere l’iscrizione nella quale appare il nome del committente, Antonio di Mucciolo Angelucci Tintore, il nome dell’autore e la data di esecuzione.

Nel 1410 il Nelli accoglie l’invito dei frati minori conventuali ad affrescare l’abside sinistra della loro Chiesa con le storie della Vergine. Il ciclo pittorico assume il valore pedagogico della “Biblia Pauperum” e nel racconto sacro l’artista è libero di immettere tipici elementi temporali che Gubbio gli presenta a profusione; fogge di vestimenti, arredamenti, architetture, fisionomie tratte dal popolo dei quartieri, suppellettili, paesaggi montani, severi volti di fanciulle.

Il momento più significativo della vita del Nelli si colloca intorno al 1413 quando riceve l’incarico da Guidantonio da Montefeltro di dipingere alcuni stemmi sulle cinque porte della città eugubina. È questo l’inizio dell’ascesa che lo condurrà nella corte feltresca dove in questo torno di tempo operano i fratelli Salimbeni da San Severino che costituiscono i rappresentanti più validi della cultura internazionale delle Marche.

Le commissioni si affollano e spingono l’artista a muoversi e lavorare in Umbria e nelle Marche. È in atto il secondo periodo della sua attività riceve incarichi itineranti, trova il tempo per accettare nel 1422 un lavoro di grande importanza nella Chiesa di Sant’ Agostino a Gubbio: le storie di Santa Monica e Sant’Agostino e il Giudizio Universale. Ricompare lo stile usato in San Francesco ma molteplici sono i soggetti implicati: i personaggi si addossano l’uno all’altro, le fisionomie continuano ad essere di estrazione popolana ma recano i segni di una incipiente deformazione.

Gli ultimi anni della sua vita, caratterizzati da una instancabile attività pittorica, sono trascorsi tra i pennelli e la politica, tra il sacro e il profano. Nonostante tutto rimane una voce del suo tempo e per primo in Umbria realizza narrazioni di notevole respiro.

Certo è che la sua produzione ha un carattere dispersivo e costituisce un aspetto, o meglio l’altro aspetto della sua personalità ripetutamente chiamata e pronta a mettersi al servizio della comunità cittadina. Difficile dire se in lui vi sia stato un sottofondo di vanità che lo porta ad accettare commissioni su commissioni. Difficile dire se molla della sua azione sia stato il guadagno poiché non morì certamente ricco.

Resta la sua opera, sì ammirata, ma priva del gusto della trascendenza che viveva nell’animo di coloro che si citano come suoi maestri: Gentile e i Salimbeni.

NADIA SPOGLI

La Prof.ssa Nadia Spogli, che da tempo collabora con Università della Terza Età Città di Gubbio, è nata e risiede a Gubbio. Laureata in Materie Letterarie, presso l'Università di Urbino, è stata insegnante di Storia dell'Arte. Ha svolto la sua professione nei Licei e Istituti d'Arte della Provincia di Perugia.

Stimata docente, per circa venti anni ha ricoperto la cattedra di Storia dell'Arte e delle Arti Applicate presso l'Istituto Statale d'Arte di Gubbio, distinguendosi per preparazione e competenza. 

Dotata di indiscusse capacità comunicative, riesce sempre a coniugare  la profondità dei suoi interventi con la chiarezza e l'immediatezza del linguaggio specifico della disciplina,  arricchendo i suoi interventi con la naturale empatia che la contraddistingue e con cui riesce a coinvolgere l'attenzione e l'entusiasmo partecipativo degli ascoltatori. 

Con il presente incontro conclude il percorso iniziato con la conferenza di Fabrizio Cece "Ottaviano Nelli e i documenti d'archivio", proseguita poi con la visita guidata alla mostra "Ottaviano Nelli e il '400 a Gubbio. Oro e colore nel cuore dell'Appennino" con la Dott.ssa Paola Mercurelli Salari e il Dott. Roberto Borsellini.

LA MADONNA DEL BELVEDERE in Santa Maria Nuova di Gubbio

LE STORIE DI SANT'AGOSTINO E SANTA MONICA E IL GIUDIZIO UNIVERSALE, Chiesa di Sant'Agostino a Gubbio