"Sulle orme di Francesco e Dante. Dal Santuario della Verna al Castello dei Conti Guidi di Poppi" 

Mercoledì 14 giugno 2023 gita dei Soci dell'Università della Terza Età Città di Gubbio al luogo francescano, dopo Assisi, più famoso e noto a livello mondiale.

Posto sul crinale appenninico a cavallo tra Casentino e Valtiberina, il  "crudo sasso intra Tevero e Arno", come lo definisce Dante Alighieri (Divina Commedia, Paradiso, canto XI),  è un riferimento di fede e devozione a San Francesco che alla Verna si recava per periodi di preghiera e penitenza. Qui ricevette le Stimmate il 17 settembre del 1224. A seguito di questo miracoloso evento, fin dai decenni successivi, La Verna divenne meta di un pellegrinaggio sempre crescente che nei secoli portò il luogo a diventare, nell’ambito del turismo religioso,quella odierna grande realtà che è oggi.

La visita ai luoghi del Santuario, compresa la Cappella delle Stimmate, il luogo della tentazione del demonio e il Sasso Spicco,  si è arricchita con la visita alla mostra di acquerelli di Luigi Falasconi, artista originario di Sansepolcro,  dal titolo ❞𝐒𝐮𝐥𝐥𝐞 𝐨𝐫𝐦𝐞 𝐝𝐢 𝐅𝐫𝐚𝐧𝐜𝐞𝐬𝐜𝐨,❞ che ritrae i luoghi, i sentieri, i casolari e le pievi del percorso francescano da Assisi sino al Sacro Eremo del Casentino.

La mostra racchiude in sé un’esperienza culturale e spirituale di elevato valore e uno straordinario omaggio al Santo di Assisi.

La visita di Poppi ha concluso nel pomeriggio questa interessante escursione. Il borgo è inserito nell’elenco dei Borghi più Belli d’Italia e la sua storia, come quella dell’intera zona, è legata in maniera indissolubile alla famiglia dei Conti Guidi che costruirono castelli, oltre che nel loro paese natìo, anche a Romena, Porciano, Montemignaio e Castel San Niccolò.
Il Castello di Poppi, icona storica del Casentino, con la sua struttura imponente e ben conservata nei secoli, si erge maestoso sul borgo e sovrasta la Piana di Campaldino, teatro dello scontro tra i ghibellini di Arezzo e i guelfi di Firenze,  avvenuto l’11 giugno 1289.  In questa storica battaglia vinta da Firenze combattè tra i fiorentini come "feditore" anche Dante Alighieri,  che la immortalò nel V Canto del Purgatorio dedicato a Bonconte da Montefeltro.