"Tosca". Visione da DVD e ascolto guidato
"Tosca". Visione da DVD e ascolto guidato
Ascolto guidato dal Prof. Lucio Vinciotti
23 Aprile 2025
Mercoledì 23 Aprile 2025 per i Soci dell'Università della Terza Età Città di Gubbio visione da DVD e ascolto guidato dal Prof. Lucio Vinciotti dell'opera di Giacomo Puccini, "Tosca" , nella versione del Metropolitan di New York, regia di Franco Zeffirelli.
Presentazione del Prof. Lucio Vinciotti: "TOSCA"
Atto primo
"Tosca" è un' opera di Giacomo Puccini che vide la prima nel gennaio del 1900 al teatro Costanzi di Roma, l’attuale Teatro dell’Opera.
Tre sono i personaggi base: il pittore Cavaradossi (Placido Domingo), il soprano lirico Tosca amante di Cavaradossi e Scarpia comandante della polizia papalina.
Per inquadrare i fatti un po' di storia. I fatti si svolgono nel 1800. C’è stata da poco la rivoluzione francese, in Francia emerge una figura nuova Napoleone Bonaparte, in Europa si diffondono le idee di Voltaire, osteggiate dalla chiesa di Roma. Qualche anno prima del 1800 era stata creata la repubblica romana poi decaduta, il console di tale repubblica Angelotti era stato rinchiuso in carcere. Le vicende dell’opera partono da qui perché Angelotti evade dal carcere e si rifugia nella chiesa di Sant’Andrea della Valle dove Cavaradossi sta dipingendo un affresco che ritrae la Maddalena e dove la sorella di Angelotti, la marchesa Attavanti, ha una cappellina privata. Cavaradossi riconosce Angelotti e decide di aiutarlo, gli dà il pranzo che il sagrestano aveva preparato per lui e lo porta nella sua villa di Roma.
Il primo brano che ascoltiamo è un’aria molto nota che canta Cavaradossi guardando il quadro e pensando a Tosca: “Recondita armonia di bellezze diverse. E’ bruna Floria, l’ardente amante mia. E te, beltade ignota, cinta di chiome bionde. Tu azzurro hai l’occhio Tosca ha l’occhio nero…”
Poi entra Tosca con un mazzo di fiori, va verso l’altare della Madonna. Musicalmente parlando è degna di molta attenzione la musica in sottofondo degli archi mentre Tosca mette i fiori nei vasi della Madonna perché è un esempio della delicatezza e poesia di Puccini così come tutto il colloquio che segue.
Quando Tosca si accorge che la Maddalena ha il volto della Attavanti e gli occhi azzurri, fa una scenata di gelosia ma Cavaradossi sa come calmarla: “Qual occhio al mondo può star di paro all’ardente occhio tuo nero”.
Poi arriva Scarpia, da alcuni particolari capisce che Cavaradossi ha aiutato Angelotti (il cestino del pranzo vuoto, la cappella di Attavanti aperta, il ventaglio in terra) e canta il famosissimo "tre sbirri una carrozza" in cui spiega bene cosa vorrebbe: Cavaradossi sul patibolo e Tosca tra le sue braccia. Il brano si chiude con il Te Deum cantato dal coro della chiesa.
Atto secondo
Il secondo atto si svolge a palazzo Farnese dove si trovano gli uffici di Scarpia. Cavaradossi è stato arrestato con l’accusa di aver aiutato Angelotti a fuggire ma ancora Angelotti non è stato trovato, così Scarpia fa convocare Tosca per farla parlare. In sua presenza fa torturare Cavaradossi in modo che ne senta i lamenti e lei non ce la fa a tacere “Ah! Cessate il martir. E’ troppo soffrir. Ah! Non posso più” Musicalmente questo passaggio è molto delicato, da seguire i violini. Così rivela che Angelotti è nascosto nel pozzo del giardino. Scarpia manda subito la polizia a prelevarlo ma, quando Angelotti si vede scoperto, si uccide.
Intanto arriva la notizia che Bonaparte ha vinto la battaglia di Marengo e Cavaradossi esulta poi viene portato via in attesa della fucilazione. Restano da soli Scarpia e Tosca e lei lo implora di salvarlo ma Scarpia le dice che solo lei potrà salvarlo. Tosca chiede “Quanto il prezzo” ma Scarpia chiarisce subito “ Già mi dicon venal, ma a donna bella non mi vendo a prezzo di moneta". Lei d’impulso risponde “Ah piuttosto giù m’avvento” e Scarpia “Vai pure sei libera…al tuo Mario non resta che un’ora di vita”.
Tosca disperata canta il brano famosissimo “Vissi d’arte vissi d’amore, non feci mai male ad anima viva….nell’ora del dolore perché Signore me ne remuneri così”. Puccini era indeciso se inserire questo brano perchè spezzava quel clima drammatico che si era creato, oggi è uno dei brani più eseguiti e difficili per soprano.
A questo punto Tosca deve decidere, deve dare una risposta a Scarpia e dice sì ma vuole delle garanzie; un salvacondotto per fuggire e la sicurezza che venga fatta una fucilazione simulata. Infine rimangono soli e quando Scarpia si avvicina lei afferra un coltello dal tavolo e lo uccide. Prende il salvacondotto e dice “Avanti a lui tremava tutta Roma”.
Atto terzo
Si svolge a Castel Sant’Angelo. E’ l’alba e Puccini vuole descrivere il risveglio di Roma, a questo proposito Puccini si recò proprio a Roma per vivere quei momenti e sentire il suono delle campane. Ne viene fuori un’atmosfera sonnacchiosa, sullo sfondo il canto di un pastorello in romanesco poi, mentre i carcerieri preparano per la fucilazione, l’orchestra anticipa il motivo “Lucean le stelle”.
Cavaradossi chiede di scrivere un’ultima lettera a Tosca e per convincere il carceriere a consegnarla dopo la sua morte gli regala l’anello che ha al dito. Poi, preceduto da un assolo del clarinetto, arriva il brano più famoso dell’opera “E lucean le stelle”. Tecnicamente è un andante lento appassionato molto. Cavaradossi ricorda un incontro d’amore con Tosca e qui sono bravi anche i librettisti a creare un’atmosfera languida piena di passione e di tormento per la vita che se ne va: “Oh dolci baci oh languide carezze, mentr’io fremente le belle forme disciogliea dai veli. Svanì per sempre il sogno mio d’amore. L’ora è fuggita e muoio disperato! E non ho mai amato tanto la vita!”.
Infine Tosca ha avuto il permesso di vederlo per l’ultima volta, non si è ancora scoperta la morte di Scarpia, e lo rincuora dicendogli che la fucilazione sarà finta ma Scarpia ha mentito ancora e Cavaradossi muore e poco dopo, scoperta la morte di Scarpia, anche Tosca si getta da Castel Sant’Angelo e muore.
TOSCA (Roma 1900)
Melodramma in tre atti di Giacomo Puccini
Libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa
Coro e orchestra del Metropolitan Opera
Direttore Giuseppe Sinopoli
Regia di Franco Zeffirelli
Primo atto
3- Dammi i colori! Recondita armonia (Cavaradossi, Il sagrestano)
4- Gente la dentro! (Cavaradossi, Angelotti, Tosca)
5- Mario! Non la sospiri la nostra casetta (Cavaradossi, Tosca)
6- Ah, quegli occhi! (Cavaradossi, Tosca)
11-Tre sbirri….Una carrozza (Scarpia, Spoletta, Coro)
Secondo
17-Orsù, Tosca parlate… (Scarpia, Cavaradossi, Spoletta,Tosca)
18-Floria!...Amore… (Cavaradossi, Tosca, Scarpia)
19-Vittoria! Vittoria! (Cavaradossi, Tosca, Scarpia)
20-Quanto?...Il prezzo (Tosca, Scarpia)
21-Vissi d’arte, vissi d’amore (Tosca, Scarpia)
22-Chi è là? (Scarpia, Spoletta , Tosca)
23-E qual via scegliete? (Scarpia, Tosca)
Terzo atto
24- Io dè sospiri (Un pastore)
25-Mario Cavaradossi? A voi (Un carceriere, Cavaradossi)
26-E lucevan le stelle (Cavaradossi)
31-Come è lunga l’attesa! (Tosca)
32-Presto, su! Mario! (Tosca, coro, Sciarrone , Spoletta)
Floria Tosca: Hildegard Behrens (soprano)
Mario Cavaradossi: Placido Domingo (tenore)
Il barone Scarpia: Cornell Macneil (baritono)
Il sagrestano: Italo Tajo (baritono)
Spoletta: Anthony Laciura (tenore)
Cesare Angelotti: James courtney (basso)