"Le rocce della città di pietra"
"Le rocce della città di pietra"
Lezione del Prof. Marco Menichetti
26 Febbraio 2025
“Le rocce della città di Pietra,” Mercoledì 26 Febbraio 2025 con il Prof. Marco Menichetti.
Lo studio delle rocce di Gubbio rivela un intreccio profondo tra geologia e architettura. Le pietre locali utilizzate nella costruzione degli edifici, a cui la città deve gran parte del suo fascino, non solo hanno modellato la sua architettura, ma rappresentano anche una testimonianza tangibile della storia geologica del nostro pianeta.
Le rocce utilizzate per l’edilizia a Gubbio sono formazioni sedimentarie di origine marina presenti nell'Appennino Umbro-Marchigiano e attorno alla città. Si distinguono in diverse tipologie che differiscono tra loro per composizione chimica, colore, età e caratteristiche meccaniche: dal calcare maiolica più duro e compatto, alla scaglia bianca intermedia, fino alla scaglia rossa più tenera e ricca di argilla:
il Calcare maiolica: roccia sedimentaria molto compatta e dura, con grana fine, di colore bianco o grigio chiaro, con elevata riesistenza, bassa porosità e fratture nette, formata principalmente da carbonato di calcio, depositatasi in ambienti marini poco profondi durante il periodo Giurassico, molto usata per edilizia e costruzioni storiche;
la Scaglia Bianca: alternanza di calcari marnosi e marne, di colore chiaro, bianco con sfumature giallastre o rosate, risalenti al Cretacico superiore, ricchi di microfossili di organismi marini planctonici, che testimoniano antichi ambienti marini profondi, meno compatta del calcare maiolica, più soggetta a erosione;
la Scaglia Rossa: marne calcaree e argillose, di colore rosso - bruno, talvolta con venature grigie, dovuto alla presenza di ossidi di ferro, depositatisi durante il Cretacico inferiore in ambienti pelagici, meno resistente rispetto alle altre due rocce, più stratificata e friabile.
Queste rocce provengono da diverse località circostanti la città di Gubbio in cui sono state rilevate molteplici aree di estrazione:
• Gola del Bottaccione: un sito di rilevanza geologica internazionale, dove affiorano sequenze stratigrafiche che coprono un intervallo temporale dal Giurassico superiore al Miocene medio.
• Monte Ingino: caratterizzato da affioramenti di scaglia rossa e bianca, utilizzate nella costruzione di numerosi edifici storici.
• Monte Foce: presenta stratificazioni di calcari e marne, utilizzati come materiali da costruzione fin dall’epoca romana.
• Valle della Contessa, Valle di Zappacenere: zone ricche di affioramenti di scaglia rossa e calcari.
L’uso delle rocce nella storia dell’architettura eugubina inizia in epoca romana, quando il ricorso al calcare locale era predominante nella costruzione di templi, teatri e strutture pubbliche, grazie alla sua abbondanza e lavorabilità, e si estende al Medioevo, quando la scaglia rossa e bianca divennero materiali privilegiati per edifici religiosi e civili, conferendo alle strutture durabilità e un’estetica distintiva, di cui sono esempi caratteristici il Palazzo dei Consoli, costruito principalmente in calcare locale, e il Palazzo Pretorio, che presenta una facciata per gran parte in scaglia bianca.