Preraffaelliti 

Rinascimento moderno

Lezione della Prof.ssa Nadia Spogli

17 Aprile 2024

“Preraffaelliti. Rinascimento moderno”, questa la  lezione del 17 Aprile 2024 per i Soci dell’Università della Terza Età Città di Gubbio in cui la Prof.ssa Nadia Spogli ha presentato il movimento artistico oggetto della mostra ospitata dal 24 Febbraio al 30 Giugno 2024 nelle sale del Museo Civico San Domenico di Forlì.

Oltre 300 opere appartenenti a varie espressioni artistiche, tra cui dipinti, sculture, disegni, stampe, fotografie, mobili, ceramiche, opere in vetro e metallo, tessuti, medaglie, libri illustrati, manoscritti e gioielli. 

La lezione è seguita dalla visita di lunedì 22 Aprile 2024 alla Mostra "Preraffaelliti. Rinascimento Moderno" che si tiene al Museo San Domenico di Forlì  (VAI alla Pagina Web)


Di seguito la sintesi della presentazione fornita dalla Prof.ssa Nadia Spogli

Nel 1848 D.G. Rossetti, J.E. Millais, W.H. Hunt, W.M. Rossetti, F. Modox Brown, W. Woolner si riuniscono al n. 83 di Grower Street in un piccolo studio presso la famiglia Millais e fondano la Confraternita Preraffaellita (P.R.B.).


Intendono opporsi all’arte loro contemporanea, riacquistare il senso etico dell’operare dei primitivi e, nel contempo, esprimere contenuti della modernità. Scontenti dell’insegnamento inefficace della Royal Academy, discutendo di Arte e di idoli consacrati, dimostrano un grande interesse per la cultura e l’arte italiane primitive, benché ancora nessuno di loro abbia compiuto un viaggio in Italia.


Il nome esprime il rifiuto di Raffaello perché nel Medioevo individuano un’epoca più vicina all’ordine stabilito da Dio, ne celebrano la semplicità dei soggetti, la religiosità, la figura dell’artista-artigiano.


Le loro opere sono riconoscibili per un vago medievalismo di temi e di gusto, o per la tecnica del fuoco ravvicinato sui particolari e sull’uso di colori puri, per l’aspirazione a trattare soggetti storici, poetici, religiosi o per la scelta di episodi di vita contemporanea tratti spesso dalle pagine poetiche di Keats, Shelley, Tennyson. Vi dominano inoltre le grandi ombre di Dante e Shakespeare, Chaucer. 


Una sorprendente fedeltà botanica ci introduce nel linguaggio simbolico dei fiori, spesso assunti a protagonisti, in soggetti poetici o di genere. Altrove, una precisa ricostruzione nell’ambientazione e nel costume riesce a realizzare una sorta di teatro i cui protagonisti sono gli stessi artisti, le loro donne, i familiari, gli amici spesso calati nei panni dei personaggi dei “romanzi”.


L’attualità è rappresentata da temi come l’emigrazione o la celebrazione del lavoro in un momento di forte contrasto tra classi sociali.

La scena sacra e reinventata o trasformata in scena di genere, mentre la tradizionale cura dei particolari si carica di rimandi simbolici. 


Fin dagli anni ‘50 si sviluppa nella compagine preraffaellita uno stile minutamente medievale e goticheggiante definito “hard edge” le cui opere presentano colori contrastanti e contorni rigidi.


Dopo il 1860, allo stile tipico si affianca un linguaggio diverso definito anche per le linee morbide e fluide “soft edge”. L’attenzione si volge così verso il pieno Rinascimento, gli artisti subiscono il fascino di Leonardo, Michelangelo, Raffaello, Veronese, Tiziano, tanto che nel tardo Rossetti balza evidente una cifra stilistica “diversa”, lo stampo del ‘500: una manica di Raffaello, uno sguardo di Leonardo, lo spessore cromatico di Tiziano. 


E come non citare tra le tematiche più tipiche dei Preraffaelliti il ritratto femminile? Nell’”Ofelia” di Millais domina l’immagine spettrale di Elizabeth Siddal, una delle donne chiave della vicenda rossettiana, opera che polarizza l’attenzione per la miriade di piante e fiori ricchi di significati simbolici. Alcuni discendono dal testo di Shakespeare “Amleto”: il salice (l’abbandono), l’ortica (il dolore), le margherite (la purezza), il papavero aggiunto dall’artista (la morte), le olmarie (l’inutilità).


Le donne di D.G. Rossetti sono una presenza esorbitante da E. Siddal, Fanny Conforth, Amy Miller, Jane Morris; sensuali, misteriose, enigmatiche, seducenti, labbra smisurate e occhi sognanti (forse tra le più belle della Storia dell’Arte).


 Dapprima sono immagini immerse in elementi decorativi, affacciate a nicchie circondate di fiori e farfalle, ispirate ai lineamenti di Fanny Conforth, sua amante e governante. A rimuovere questa immagine subentra Jane Morris che con la sua bellezza malinconica e seducente ritmerà il percorso degli ultimi anni della vita dell’artista dilaniato dalla droga e dalla depressione. 


Alla fine degli anni ‘60 la critica ha ormai smesso di essere aggressiva e i quadri dei Preraffaelliti risvegliano l’interesse dei collezionisti, per la Confraternita è iniziata la diaspora.

Dante Gabriel Rossetti dirà: “Così l’intera Tavola Rotonda si è dissolta”.

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della Prof.ssa Nadia Spogli

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Dante Gabriel Rossetti

"La vedova romana"  1874

" La Vedova Romana, dipinto a olio su tela nel 1874 da Dante Gabriel Rossetti, uno dei fondatori della Confraternita dei Preraffaelliti.

Il centro della scena è occupato dalla giovane vedova seduta che con le mani pizzica le corde di due lire, riprese dall’arte figurativa pompeiana. Alle spalle della vedova si vede l’urna in cui sono contenute le ceneri del marito su cui sono scolpite parole  in latino. Fateci caso: nei dipinti preraffaelliti viene data molta importanza alla raffigurazione dei fiori e non è certo una combinazione. Ogni fiore rappresentato ha uno specifico significato che aiuta a leggere il significato dell’opera. Per esempio le margherite evocano l’innocenza e la purezza mentre le viole il ricordo. I papaveri simboleggiano il sonno mentre il finocchio selvatico viene raffigurato come emblema dell’adulazione.

La giovane ritratta con quello sguardo così malinconico è la modella Alexa Wilding. I capelli rossi, ondulati e voluminosi, la pelle diafana, le labbra che sembrano formare un cuore e il collo lungo erano i canoni di bellezza amati dai preraffaelliti e lei, Alexa Widding, era la modella ideale con quella sua sensualità romantica e sfuggente.

Era una sarta molto colta, sapeva leggere e scrivere che ai quei tempi non era così scontato e sognava di fare l’attrice. Dante Gabriel Rossetti la notò nel 1865 mentre passeggiava sullo Strand di Londra. Fu colpito dalla sua bellezza e non perse tempo nell’invitarla a posare per lui. In un primo momento Alexa rifiutò perché all’epoca le modelle non erano ben viste e spesso venivano considerate prostitute ma successivamente si lasciò convincere.

Sicuramente meno celebre di altre modelle come Jane Burden, Elizabeth Siddal e Annie Miller, Alexa Widding sicuramente fu la più ritratta da Rossetti.

Tratto dal sito: Michelangelo Buonarroti è tornato: https://michelangelobuonarrotietornato.com/2024/02/15/il-dipinto-del-giorno-la-vedova-romana-di-dante-gabriel-rossetti/

Il dipinto della Vedova Romana è abitualmente custodito presso il Museo de Arte de Ponce, Porto Rico, ma attualmente è in Italia, in mostra presso le sale del Museo Civico San Domenico a Forlì dal 24 Febbraio al 30 Giugno 2024.