La modernità e la religione. Il futuro del Cristianesimo
La modernità e la religione. Il futuro del Cristianesimo
Conferenza di Don Francesco Menichetti
28 Febbraio 2024
Mercoledì 28 Febbraio 2024 conferenza di Don Francesco Menichetti per i Soci dell’Università della Terza Età Città di Gubbio sul tema “La modernità e la religione. Il futuro del Cristianesimo”.
Oggi si parla molto di crisi della religione e soprattutto del Cristianesimo.
L’Europa, dall’Editto di Teodosio in poi, ha vissuto uno stretto connubio tra potere politico e religione e questa situazione si è protratta per secoli fino ad arrivare al 1500/1600 quando si verificò una prima rottura dal punto di vista culturale tra i due campi.
La visione galileiana del cosmo infatti mise in discussione il principio di Autorità della Bibbia fondato fino ad allora sull’ accettazione letterale del testo, sostituendolo con la categoria dell’ ”Interpretazione.”
Altro fattore di rottura fu dovuto alle guerre di religione che contribuirono a generare sfiducia e perplessità sulla funzione della religione con la conseguente affermazione della preminente fiducia nella ragione, propria dell’ Illuminismo.
Con il Positivismo la religione venne relegata poi solo ad un primo stadio di conoscenza della natura da parte dell’uomo. Il secondo stadio, rappresentato dalla filosofia, a sua volta si evolve in una terza fase, il pensiero positivo, con la piena fiducia solo nella scienza che ci garantisce l’uscita dalla paura primordiale di fronte ai fenomeni naturali, attraverso la conoscenza della matematica e delle leggi fisiche.
La religione quindi nel tempo ha perduto il suo ruolo di punto di riferimento stabile cedendo il posto alle aspettative che derivano dal progresso scientifico e dal denaro, unico faro nella società consumistica, in quel fenomeno che definiamo come secolarizzazione.
A ciò si aggiunge sia la scomparsa del mondo contadino e rurale su cui si poggiava la cultura della religione, sia l’appoggio del potere politico che oggi non ha più bisogno del sostegno religioso.
Siamo dunque attualmente in un guado: ci si chiede oggi cosa ne sarà della religione dinanzi alle sfide poste dalla modernità. Alcuni propongono un ritorno al modello monastico/benedettino (Dreher) di una chiesa che si isola dal contesto moderno ed è fedele alla sua tradizione, altri al contrario propongono di aprirsi alle istanze della modernità in un rischio di liquefazione dell’ identità religiosa (Bauman). Ciò che è chiaro è che oggi il mondo religioso, il Cristianesimo e la Chiesa hanno la necessità di riaffermare o di trovare nuovi modi per esprimere i contenuti del credere.
C’è dunque un passaggio da maturare che esige una forte riflessione per dare forme nuove a quell’esigenza connaturata nell’animo umano, che sempre c’è stata e sempre ci sarà, che si chiama fede.