"Christopher Marlowe

l' altro grande genio del teatro elisabettiano"

Lezione del Prof. Alessandro Pausellii

10 maggio 2023

"Christopher Marlowe: l'altro grande genio del teatro elisabettiano,"mercoledì 10 maggio 2023 per i Soci dell'Università della Terza Età Città di Gubbio con il Prof. Alessandro Pauselli, che ha illustrato biografia e opere di quello che fu, insieme a Shakespeare, interprete dell'epoca elisabettiana e che, come lui, possedeva un grande genio creativo, un uso sapiente del linguaggio drammatico e aveva ben compreso le grandi potenzialità offerte dal teatro.

I temi principali da lui trattati sono la smisurata ambizione e la sete di potere dei suoi personaggi, il loro desiderio di andare oltre le regole imposte dalla Chiesa e da Dio, che inevitabilmente li portano alla distruzione. Tamerlano da semplice pastore diventa un crudele leader militare, Faust è disposto a vendere la sua anima al diavolo per conoscere i segreti dell’universo. Entrambi per soddisfare la propria ambizione sono disposti ad andare contro le regole della morale. 

La presenza di figure allegoriche, come gli angeli del Bene e del Male in Doctor Faustus, un linguaggio poetico sofisticato, con citazioni di autori greci e latini, un linguaggio iperbolico che rappresenta perfettamente le smodate ambizioni dei suoi personaggi. Queste sono alcune delle caratteristiche che definiscono Marlowe,  personaggio molto controverso, dotato di un talento straordinario, tanto da essere considerato il primo grande drammaturgo dell’epoca elisabettiana. Le sue tragedie incarnano pienamente lo spirito rinascimentale, al loro centro c’è sempre l’uomo in completa opposizione a Dio. 

CHRISTOPHER MARLOWE (1564-1593):

L'ALTRO GRANDE GENIO DEL TEATRO ELISABETTIANO

di seguito la relazione del Prof. Alessandro Pauselli

CENNI BIOGRAFICI

● Biografia non ben documentata

● Nato in una famiglia di modeste condizioni economiche, studiò prima a Canterbury, poi al Corpus Christi College di Cambridge

● Laurea in forse per le troppe assenze, ma concessa in seguito all'intervento della Corona

● Molte ipotesi sulla sua vita, e non tutte lusinghiere: si parlò di studi ecclesiastici compiuti a Cambridge, di appartenenza ad una potente quanto poco raccomandabile lobby politica, dell'attività di spia per il governo, di una posizione influente all'interno di una setta dedita all'alchimia, all'occultismo e all'ateismo

● La sua stessa morte prematura è avvolta nel mistero: fu ucciso in una rissa di taverna, apparentemente per una disputa su chi dovesse pagare il conto, probabilmente su commissione dall'alto

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OPERE

Al di là delle sue vicende personali, ciò che per noi conta è la sua straordinaria produzione drammatica, dove dominano figure animate da grandi passioni:

● sete di potere attraverso la guerra in Tamerlano (Tamburlaine the Great)

● sete di potere attraverso il denaro in Barabba (The Jew of Malta)

● sete di potere attraverso la conoscenza in Faustus (Doctor Faustus)

Sono tre tipici esempi di “over-reachers”, incarnazioni dell'uomo rinascimentale che, ambizioso e convinto di essere l'artefice della propria fortuna, aspira a realizzarsi nella sua totalità, spezzando le catene imposte all'uomo dalla religione e dalla morale di stampo medioevale

 

TAMBURLAINE THE GREAT (1587/88) - 2 parti

“ ....il dolce possesso di una corona terrena....”

● Ascesa di Tamerlano che, da pastore e bandito nomade mongolo, assetato di potere, mette in atto ogni sorta di inganno e violenza pur di soddisfare la sua ambizione di diventare il padrone del mondo intero

● Conquista la Persia, la Turchia, l'Africa intera e, ormai preda del suo delirio di onnipotenza, brucia il Corano e si autoproclama superiore a Dio

● Si ammala e muore, ma non prima di aver ordinato ai suoi figli di conquistare il resto del mondo

● Si chiude così la parabola di chi aveva affermato: “Tengo il destino saldamente legato con catene di ferro/ e la ruota della fortuna gira a mio piacimento/ e sarà il sole a precipitare dalla sua orbita/ prima che Tamerlano venga massacrato o sconfitto”

 

THE JEW OF MALTA (1589) - 5 atti

“ .... infinite ricchezze in una piccola stanza....”

Atto 1 -  Barabba è un ricchissimo commerciante ebreo. Farnese, il governatore dell'isola, deve pagare un ingente tributo al sultano turco ma, non avendo denaro sufficiente, confisca tutte le ricchezze di Barabba e trasforma la sua casa in un convento. Barabba nasconde gioielli sotto un pavimento e chiede a sua figlia Abigail di farsi suora e recuperarli

Atto 2 -  Abigail recupera i gioielli ma Barabba vuole di più: vendetta contro i cristiani. A tale scopo, mette in atto un piano che coinvolge Abigail, il figlio del governatore, Ludovico, da sempre innamorato di sua figlia e Mattia, amato da Abigail

Atti 3/4 - Ludovico e Mattia si sfidano a duello e muoiono entrambi; Abigail va in convento, il padre invia una zuppa avvelenata ma, prima di morire, la ragazza rivela a due frati tutta la verità. Barabba si libera di entrambi e di chiunque lo ricatti

Atto 5 - Farnese non ha pagato il tributo e Calimat, figlio del sultano, invade l'isola.  Barabba lo aiuta e, per ricompensa, Calimat lo nomina governatore. Barabba pensa di liberarsene alleandosi segretamente con Farnese, ma sarà vittima del suo stesso piano per opera proprio di Farnese, che farà anche imprigionare Calimat


DOCTOR FAUSTUS (The Tragical History of Life and Death of Doctor Faustus) (1588-92)

“ Faustus, stimola la tua mente, e anche tu sarai Dio!”

Il coro introduce l'argomento: si parlerà di Faustus, studioso tedesco che, troppo pieno di sé, osò levarsi così in alto che le sue ali di cera non ressero. Precipitato a terra e stanco dei doni offerti dal sapere, si dedicò al “diabolico esercizio” della negromanzia e della magia nera. Viene subito introdotto Faustus immerso nelle sue riflessioni: ha ormai raggiunto il pieno successo in ogni campo del sapere: logica, legge, medicina, teologia, è ora di dedicarsi a quella “metafisica dei maghi” che lo renderà simile a un dio Inutilmente l'Angelo del Bene lo esorta a buttare via il libro della magia e a leggere solo le Scritture Sacre, l'Angelo del Male lo convince definitivamente a intraprendere la strada della perdizione. Faustus evoca Mefistofele e, per suo tramite, propone un patto a Lucifero: gli cederà anima e corpo in cambio di 24 anni di conoscenza e poteri sovrannaturali, con Mefistofele al suo servizio ogni volta che lo vorrà. Lucifero accetta, il patto viene firmato col sangue e Faustus riceve il libro che contiene tutte le formule magiche necessarie.  

 Dopo aver viaggiato ovunque e soddisfatto ogni genere di volontà, Faustus decide di giocare un brutto scherzo al Papa. Invisibili, lui e Mefistofele si introducono nel suo appartamento privato mentre è in corso un ricevimento. Faustus si diverte a strappargli di mano il piatto, il bicchiere, a schiaffeggiarlo e a colpire alcuni frati. Per l'immensa vastità del suo sapere, Faustus è ormai famoso ovunque e perfino l'imperatore Carlo V vuole incontrarlo. Per metterlo alla prova, gli chiede di evocare lo spirito di Alessandro Magno e Faustus esaudisce il desiderio Il duca di Vanholt e sua moglie incinta fanno visita a Faustus e, benché in pieno gennaio, Mefistofele fa comparire dell'uva per soddisfare una voglia della signora Il tempo, però, corre inesorabile e Faustus comincia a temere la scadenza fatale. In un momento di bisboccia con tre studenti, uno di loro gli chiede di evocare la bellissima Elena e lei si materializza. Quelli trascorsi con lei saranno gli ultimi momenti sereni per Faustus. Ormai preda dell'angoscia per la fine imminente, cosi spiega ai tre il motivo del suo turbamento: “Ah, signori, ho venduto l'anima in cambio della scienza!...Dio non voleva, ma Faustus l'ha fatto ugualmente: per il vano piacere di 24 anni ho perduto la gioia e la felicità eterna” - (L'orologio batte le 23:00)

Soliloquio finale

Invoca:

● le sfere celesti di restare immobili e così fermare il tempo

● il sole di sorgere ancora e dare a Faustus il tempo di pentirsi

● le montagne e le colline di cadere su di lui e nasconderlo dall'ira di Dio

● la terra di aprirsi e inghiottirlo

● le stelle di trasformarlo in vapore e dissolverlo nelle nuvole

● Dio stesso di punirlo all'inferno, ma non per l'eternità

● la teoria della metempsicosi pitagorea

Maledice:

● I suoi genitori

● se stesso

● Lucifero

 

CONCLUSIONI

● Al pari di Shakespeare, Marlowe possedeva un grande genio creativo, un uso sapiente del linguaggio drammatico e aveva ben compreso le grandi potenzialità offerte dal teatro

● Se, da una parte, le autorità e i Puritani ritenevano il teatro un luogo immorale per le tematiche proposte e le persone che lo frequentavano, oltre che pericoloso per la diffusione di eventuali contagi, tipo la peste, per la maggior parte dell'opinione pubblica il teatro costituiva un'attrazione di grande fascino e di poca spesa e un luogo dove messaggi di grande spessore potevano essere trasmessi in modo divertente

● Consapevole che il pubblico dell'epoca amava vedere rappresentate sul palco vicende tormentate di personaggi animati da forti passioni come l'amore, l'odio, l'ambizione, la vendetta, in ogni suo dramma Marlowe seppe creare storie capaci di rapire l'attenzione degli spettatori, alternando con maestria momenti di forte carica emotiva con altri di allentamento della tensione o di comicità

● Questo elemento della varietà è fondamentale anche nel linguaggio, dove si alternano costantemente esempi di espressione solenne (coro, soliloqui, dibattiti) ad altri nei quali l'espressione si fa colloquiale, popolaresca, talvolta volgare

● parte della critica, soprattutto nel passato, ha visto in Marlowe un autore che proietta le proprie aspirazioni nei suoi grandi personaggi; più recentemente, la rovina a cui i medesimi vanno incontro è stata vista come un insegnamento dato al pubblico da un Marlowe paladino dell'ortodossia cristiana

● secondo un altro orientamento della critica, Marlowe, mantiene un atteggiamento di neutralità e, attraverso il coro, invita il pubblico a godersi lo spettacolo e ad astenersi da frettolosi, facili giudizi morali. Per esempio:

in Tamburlaine: “semplicemente guardatelo in questa tragica sfera e applaudite la sua sorte, come vi aggrada....

in Doctor Faustus: “Solo questo, gentili signori, dobbiamo ora mettere in scena,/ le fortune, buone o sventurate, di Faustus/ così, adesso, ci appelliamo al vostro paziente giudizio” (primo coro) . “Faustus è andato, considerate la sua caduta all'inferno/ possa la sua diabolica sorte esortare i saggi/ a meravigliarsi semplicemente delle cose proibite/ la cui profondità induce spiriti audaci/ a intraprendere più di quanto le potenze celesti consentono” (coro finale)